Gli studi sul medioevo si sono intensificati a partire dal secolo scorso anche grazie ai nuovi strumenti che gli studi filologici moderni hanno offerto agli studiosi. I tagli che volontariamente e spesso anche in modo evidente gli studi contemporanei hanno intrapreso è variegato e implica delle scelte oltre che metodologiche anche ideologiche, quale risultato delle peculiarità dello studio storiografico che, come sottoline l’autore Matteo Golini, “quale «gesto ontologico e politico», altera, sceglie e situa volontariamente rispetto a se stessa, nel momento stesso in cui la scrive, la materia che va trattando”.

La tesi si sviluppa partendo da alcune definizioni utili a delineare il profilo dello studio del Medioevo, una convenzione finalizzata all’analisi di fatti e situazioni, nonostante la scelta del termine «media aetas» o «medium aevum» sia stata operata inizialmente per intendere un periodo di passaggio verso lo splendore rinascimentale e dunque non implicasse opinioni di carattere storico.
Il percorso dal primo approccio metodologico passa ad illustrare un aspetto peculiare del Medioevo: la tematica del viaggio attraverso la figura del pellegrino.