Dopo il successo di Bianca come il latte rossa come il sangue, Cristian D'Avenia ci riprova con il nuovo romanzo Cose che nessuno sa edito da Mondadori.
La formula vincente è la stessa: un romanzo di formazione che racconta le difficoltà degli adolescenti, ma parla anche agli adulti. Il primo libro ha venduto oltre 400 mila copie solo in Italia ed è stato tradotto in venti paesi. Il segreto di D'Avenia è proprio questo: saper parlare ai figli e ai genitori.
In questa nuova prova letteraria Cristian D'Avenia, trentaquattro anni e professore al liceo, tratta il tema dell'assenza e della perdita di autorità delle figure genitoriali, con particolare attenzione alla figura del padre: assente per motivi di lavoro, mancanza di tempo o attitudine.
Nella storia che D'Avenia ha scelto di raccontare c'è un padre che decide di andarsene e una ragazza, Margherita di appena 14 anni, che deve trovare il modo di affrontare e vivere questo dolore.
L'incontro con un professore, un giovane uomo alla ricerca di se stesso ma in grado di ascoltare le pulsazioni della vita attraverso le pagine dei libri, sarà decisivo per la ragazza: attraverso il racconto dell'Odissea, il docente cercherà di trasmettere all’alunna il senso più profondo del viaggio.
Il viaggio è allontanamento, ma è anche un modo per ritrovarsi e ritornare con una maggiore consapevolezza di affetti e di legami.
Il coraggio di Telemaco che nell'Odissea affronta il proprio destino a viso aperto, sarà l'ispirazione del viaggio che dovrà intraprendere Margherita sulle tracce del padre.
Chiusa nella sua stanza Margherita si sente come ogni adolescente su un filo sospeso nel vuoto, finché non decide di affrontare i suoi fantasmi: la coscienza del dolore la porterà a diventare adulta, matura nel tempo e negli affetti.

A quattordici anni si piange spesso, di gioia o di dolore, non importa.
Le lacrime non si distinguono, e la vita è talmente tenera da sciogliersi come cera al fuoco che sbuccia una bambina e scopre una donna.