Dopo la pubblicazione nel 1980 del primo romanzo, la biografia di Tondelli sembra correre di pari passo con la sua opera letteraria, e le tappe di più rilevanti di questa coincidono con quelle di una vita pressoché identificabile con la pratica della scrittura. In una folgorante successione, che solo la prematura scomparsa dell’autore (morto all’età di trentasei anni, il 16 dicembre 1991) interrompe, si susseguono Pao Pao, edito nel 1982 sempre da Feltrinelli, Rimini, che esce nel 1985 per il nuovo editore Bompiani, e Camere separate, edito ancora da Bompiani nel 1989. Nel 1990 esce inoltre Un weekend postmoderno. Cronache dagli anni ottanta, che raccoglie una grossa parte dell’intensissima attività pubblicistica svolta da Tondelli nel corso degli anni ottanta, mentre postumo , nel 1993, viene pubblica, a cura di Fulvio Panzeri, quello che era stato come il seguito del Weekend e cioè L’abbandono.Racconti dagli anni ottanta, il cui proposito è invece quello di raccogliere testi di carattere creativo composti dall’autore nel medesimo lasso di tempo.
Accanto a queste opere maggiori troviamo anche il suo unico testo teatrale, Dinner Party, le cui prime stesure risalgono ai primi mesi del 1984. La scrittura di questa opera risponde a un momento di stallo nella scrittura di Rimini; in una intervista a Marina Garbesi nel 1984 afferma: “Ero bloccato su un nuovo romanzo, non riuscivo ad andare avanti, a trovare il finale giusto. Stranamente la liberazione è venuta pensando al teatro, Dinner Party l’ho scritta di getto. Due settimane di lavoro. Il plot era quello di un mio vecchio racconto, che doveva diventare un romanzo e che, invece, s’è trasformato in una commedia originale”.
Tondelli, sin da subito, è un autore molto letto e discusso: la critica si occupa volentieri di lui e il pubblico lo premia con un buon successo di vendite. Molto probabilmente si deve questo anche ai temi e alla materia di Altri libertini, visti come scandalosi dai più, e del clamore creato dal sequestro per oscenità della terza edizione del libro: la figura del giovane scrittore diventa rapidamente oggetto dell’attenzione del grande pubblico e dei media. E anche se in seguito, sia l’autore che l’editore verranno assolti con formula piena, Tondelli verrà sempre accompagnato dalla fama di scrittore spregiudicato, anche quando, all’indomani della pubblicazione, nel 1985, di Rimini, l’autore mostrerà una faccia più mondana e commerciale.
Inoltre è utile ricordare ancora la sua attività pubblicistica, meno legata a un discorso di creatività vera e propria, ma utile per capire a fondo la sua figura di scrittore e uomo culturalmente impegnato, realizzata nel corso degli anni ottanta su testate e periodici vari ed eterogenei (tra le collaborazioni giornalistiche più assidue di Tondelli va segnalata quella al «Resto del Carlino») e che, su riviste di musica e fumetti quali «Rockstar» e «Linus», la sua penna di saggista da il meglio di sé: questo perché viene a contatto con un pubblico più vicino a lui per età e interessi, dunque lo scrittore dà libero sfogo alle sue più acute e coinvolgenti osservazioni sul mondo giovanile, avviando un rapporto di feedback con i lettori.
Egli è molto disponibile nei confronti dei suoi lettori e, per esempio, per alcuni anni, sulle pagine del mensile «Rockstar» tenne una rubrica, intitolata Culture Club (nome di un famoso gruppo musicale del tempo), in cui parlava di libri e di scrittori oltre che cronache di viaggi, ritratti di intellettuali e artisti del tempo, fornendo ai giovani lettori importanti indicazioni di lettura. Da loro riceveva molte lettere, in cui gli si chiedevano consigli su chi e cosa leggere.
Ma è proprio sulla rivista «Linus» che prende avvio una delle sue memorabili iniziative editoriali, il progetto Under 25, in due articoli comparsi su questa rivista, rispettivamente nel giungo e nell’ottobre del 1985, Tondelli registra il disagio di dover scrivere per l’ennesima volta del disagio giovanile e, non volendo produrre il solito articolo infarcito di luoghi comuni sull’argomento, lancia un singolare bando: invita i giovani lettori a scrivere in forma narrativa e, in seguito, a inviargli “gli scartamenti individuali rispetto alla norma, dalle piccole alle grandi trasgressioni rispetto ai percorsi
Stabiliti”. Tali composizioni narrative in forma di racconto avrebbero in seguito trovato una collocazione all’interno di un progetto collettivo sulla creatività giovanile che ha come prima tappa la pubblicazione di Under 25, per l’appunto, edito da una piccola casa editrice di Ancona (la futura Transeuropa), che si occuperà anche delle raccolte successive (Giovani blues, Belli & perversi, Paperbang) sempre frutto di tale iniziativa.
Un’appendice a questa pregevole iniziativa è la collana “Mouse to Mouse’’,che nasce con l’intento da parte del direttore editoriale della Mondadori, Giordano Bruno Guerri, di svecchiare la produzione narrativa della casa editrice attraverso la pubblicazione di scritti di nuova tendenza di giovani scrittori, e di cui verranno pubblicati solo due libri nel 1988.
Presentando tale collana lo scrittore correggese, che si propone più come lettore “autorevole’’, che come direttore editoriale della collana, rende conto della consonanza di intenti e tematiche con il progetto Under 25: “‘Mouse to Mouse’ vuole […] esplorare quei territori culturali non immediatamente riconducibili alla letteratura e alle sue pratiche, luoghi non marginali, non
emergenti nella società.[…] Privilegia i giovani autori e si offre come uno strumento agile nelle mani degli esordienti di talento. ‘Mouse to Mouse’ vuole narrazioni che esprimano i cambiamenti della società e della scrittura. Vuole rendere conto di come il piacere della letteratura si diffonda fra i giovani e gli emergenti. Di come la scrittura sia una pratica vitale, per costoro, nel cercare la verità”.
Gli eventi successivi al passaggio di proprietà della casa editrice Mondadori nel 1988, e il cambiamento di strategia editoriale che ne seguì, impedirono a Tondelli di pubblicare altre opere.

Nel corso del 1989, lo scrittore cura con Alain Elkann e Elisabetta Rasy la rivista quadrimestrale di carattere monografico «Panta», immaginata come un luogo di dialogo e di confronto fra giovani narratori italiani e stranieri (il sottotitolo è infatti “I nuovi narratori’’), il cui primo numero esce nel gennaio del 1990, pubblicato da Bompiani.
Non riuscirà a realizzare, causa la prematura scomparsa, avvenuta il 16 dicembre 1991, un progetto letterario molto particolare, Sante messe in cui intendeva “raccontare in ‘prosa poematica’, le messe a cui ho assistito ultimamente”.

(Tratto dalla tesi di Alida Melacarne)