La metodologia di Paul Zumthor, secondo Peter Haidu dell’Università dell’Illinois, si fonda su due concetti di fondo emersi all’interno della sua bibliografia: storia e alterità, elementi tra loro strettamente connessi.
La distanza storica è una delle misure dell’alterità e in parallelo l’alterità è un problema fondante della storiografia letteraria, specialmente per i medievalisti quali Zumthor , primo fra tutti ad avvire il dibattito sul medioevo.

In parallelo Ana Calvo Revilla sottolinea nel suo paper un altro aspetto della poetica di Zumthor ovvero le sue riflessioni sulla lingua poetica medievale e dunque sulla trasmissione orale della letteratura a partire dalla prima opera su questo argomento edita nel 1972 e dal titolo Essai de poétique médiévale. Tale analisi si dispiega focalizzandosi sui fattori coinvolti nella trasmissione e comunicazione di un discorso poetico orale. Nello specifico importante è “l’interprete” del verso, colui che fa, nel discorso orale, da intermediatore tra il modo di concepire la poesia da parte dell’autore e la resa effettiva dell’opera. A questo si affianca l’importanza non solo della gestualità ma anche del silenzio: il silenzio diventa in Zumthor e nella sua analisi della tradizione orale come veicolo di comunicazione e avolte sostituzione del parlato.

In generale Paul Zumthor si presenta come grande conoscitore della società medievale e studioso di tutto ciò che ruota intorno al discorso verbale: dal recupero dell’intonazione, all’aspetto semiologico e linguistico.

Leggi i due saggi:
Peter Haidu, “Parler du moyen age avec Paul Zumthor”, Canadian Review of Comparative Literature

Ana Calvo Revilla, “Poética de la oralidad: Paul Zumthor”, Nueva Rivista