Questo Natale tra i tanti libri ricevuti uno mi ha strappato innumerevoli sorrisi rendendo le sette ore di treno verso il mio sud leggere e ironiche nonostante un compagno di viaggio – il caso non mi è stato amico – alle prese con mille telefonate da fare e ricevere, bambini da sgridare e critiche mosse verso chiunque.
Cosa può accadere in una qualsiasi libreria? Scaffali polverosi, personale compunto, volti seri che sfogliano pagine su pagine? Niente di tutto questo, in verità. Marino Buzzi ci mostra, infatti, un esilarante spaccato ricco di spunti sarcastici e puntuali della vita giornaliera di un libraio, o di un commesso di libreria come ostinati clienti continuano a definirlo.
E tra chi ritiene che un vero libraio conosca i titoli a memoria e chi invece vuole a tutti i costi che un libro fuori catalogo sia reperito nel database di un computer per l’acquisto, emergono figure di passaggio ilari e tragicomiche cesellate nei tratti un po’ ottusi della società moderna.
Su tutti lo scolaro diligente che richiede titoli improbabili: Storia di una calimera, Gomorrea o I fratelli Kalashnikov sono solo alcune delle fantasiose richieste del bambino che accompagnerà molte giornate e molte pagine del libro.
Infine il cameo imperdibile del giovane moderno fresco di università e master, magari di ben dodici ore, pronto a dirigere dalla sua torre d’avorio una realtà che non conosce né avrà mai la pazienza di comprendere, barricato tra cifre, posizionamenti e altovedenti da massificare.

«E questo chi è?»
Lui si mette in posa per stringerle la mano.
«Tu devi essere la segretaria. Potresti annunciarmi alla direttrice? Io sono il nuovo librerio, ma puoi chiamarmi anche MMEL.»
Lo guardo stupito.
«MMEL?»
«Master Marketing Editoria Libraria, fa curriculum.»

Un consiglio: leggetelo d'un fiato. Descrizioni, battute e personaggi riemergeranno pian piano e potrete ripescarne i singoli tratti con calma.