Nato a San Salvatore Monferrato nel 1839 – e non nel 1841 come alcune biografie riportano – Iginio Tarchetti diventa presto Ugo per gli amici e per i frequentatori dei cenacoli letterari. La scelta del diminutivo si può ascrivere all’amore per Foscolo e per la sua opera Ultime lettere di Iacopo Ortis che varrà all’autore, ovviamente anche in relazione alla sua produzione letteraria influenzata da echi foscoliani, l’etichetta di ultraromantico (oltre che più modernamente scapigliato).
Dopo il liceo sceglie la vita militare che lo costringe ad allontanarsi dalla terra natìa, una scelta dovuta anche al senso claustrofobico della provincia di Alessandria. Ben presto si rende conto di non essere affina alla vita militare e grazie ad uno stato di salute cagionevole riesce a congedarsi e iniziare, nel 1865, la propria attività di letterato.
Ed è così che incominciano le numerose collaborazione a giornali e riviste specializzate. Saranno però le lettere, numerosissime, a svelare l’animo d’artista trasognato e romantico, legato a forti passioni e emozioni consumate (e consumanti).
La sensualità e l’espressione quasi femminile per tanta intensità e introspezione, sono caratteristiche che al linguaggio di Ugo Tarchetti ascriverà l’amico Pietro Nardi, conosciuto nella stessa San Salvatore Monferrato, scrittore anch’egli e al quale si deve la conclusione dell’incompiuto romanzo tarchettiano Fosca.

La tensione verso la scrittura sentimentale non si spegne neppure durante gli anni giovanili in caserma, e sconfina nella pubblicazione de I Canti del cuore nel 1863, rielaborazione intima non solo delle proprie passioni ma della necessità di misantropia e isolamento necessarie per affrontare le campagne militari. La crisi di Tarchetti sarà, in questi scritti, sugellata da un’impronta non solo personale, ma più ampia, quasi universale. E crisi personale vuol dire anche crisi di scelte letterarie – attenzione non di autori amati ma di generi preferiti: Tarchetti passerà da un forma all’altra. E quindi poesia e prosa lirica, a lungo racconti per concludere con il romanzo.


Bibliografia "scapigliata"

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Atti del Convegno nazionale su Tarchetti e la Scapigliatura, pubblicato per conto del Comune di San Salvatore Monferrato e della Cassa di Risparmio di Alessandria, 1/3 ottobre 1976.
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IGINO UGO TARCHETTI, Fosca, con introduzione di Gilberto Finzi, con uno scritto di Carlo Emilio Gadda, La Scapigliatura milanese, tratto da Saggi Giornali Favole, Garzanti, Milano, 1991, pp. 970-973.
ROBERTO TESSARI, La Scapigliatura. Un'avanguardia artistica nella società preindustriale, Torino, Paravia, 1975.