Nell’ultima produzione di Caproni, a partire da Il muro della terra del 1975, uno dei laitmotiv preponderanti è il concetto di morte trasposto nella parola “nulla”, un concetto che attraversa tre momenti analizzati nella tesi di Alessandro Montani: il trapasso, la morte di Dio e la morte che sembra non finire mai, partendo da alcune riflessioni affidate dal poeta al suo diario.
In seconda analisi – secondo un movimento quasi oppositivo – l’elaborato si focalizza sul tema della Grazia in virtù di due suggerimenti forniti dal poeta stesso: la poesia Res amissa e un’intervista del febbraio 1989 in cui l’autore annovera, tra le cose perdute, il Bene identificabile per il credente con la “Grazia ammissibile”.