La traduzione letteraria è un processo che comporta non solo la conoscenza delle lingue di partenza e di destinazione del testo, ma anche l’elasticità nel ricreare il mondo culturale e in senso più ampio il contesto in cui la parola scritta da tradurre viene elaborata. Sempre più spesso il concetto di traduzione segue l’assioma “tradurre=tradire” ma in realtà compito del traduttore è quello di ricreare una grammatica basata su equivalenze che gli assicurino una traduzione del testo originale e trasparente. Questo è ancor più complesso nell’ambito del testo poetico dove l’intricato tessuto di figure retoriche e rimandi viene ricreato e reinventato dal traduttore.
Nella tesi di Luisa Scialdone, partendo da una parte introduttiva di impianto critico sulla teoria della traduzione e nello specifico di quella di testi in versi, viene usato Fernando Pessoa come strumento per mostrare le difficoltà e le peculiarità di illustri traduttori quali Octavio Paz, Antonio Tabucchi e Luigi Panarese sulla base di raffronti sistematici tra originali e testi tradotti.