Terzo romanzo di Baricco, edito per la prima volta nel 1996 da Rizzoli e ripubblicato diverse volte da Feltrinelli, racconta di un commerciante di bachi da seta, Hervé Joncour, che intraprende un viaggio in Giappone da cui ritornerà profondamente cambiato e che lo spingerà ad altri viaggi in questo paese.

La storia ha inizio nel 1861, quando Flaubert scriveva Salammbò e Lincoln era alle prese con la guerra di secessione, come puntualizza lo stesso autore, fornendo delle coordinate storiche che ancorano il racconto ai limiti della realtà. Del protagonista scopriamo sin da subito l’accettazione inerme allo scorrere della propria vita, quasi senza vera partecipazione, cosa che cambierà dopo il viaggio in Giappone dove conoscerà una misteriosa donna dai tratti occidentali che rimarrà per lui un’enigma e gli lascerà il rimpianto di non aver vissuto qualcosa appieno. Per lei deciderà di ritornare in quel paese, sperando di ritrovarla, ma imbattendosi in una realtà completamente diversa, scombussolata dagli orrori della guerra.

Pilastri della vita di Hervé Joncour sono la moglie Hèlene e l’amico Baldabiou, possessore delle filande del paese di Lavilledieu, immaginario luogo del racconto. La prima rimane sempre fedele al marito – pur avendone scoperto l’infedeltà – notando la sua assenza, che però sembra comprendere: sarà lei a scrivere una seconda lettera che servirà a rasserenare Hervé Joncour, dando una parvenza di chiusura alla relazione mai iniziata con la donna misteriosa. Il secondo è invece colui che ha introdotto Hervé nel commercio dei bachi da seta, sottraendolo alla carriera militare, un uomo singolare a tratti poco empatico tanto da dire a Hervé durante il racconto del doloroso amore «Ma perché diavolo fa questo freddo porco?». Partecipe dell’intreccio è anche Madame Blanche, una giapponese proprietaria di una casa chiusa, che tradurrà le lettere per Hervé Joncour e poi per la moglie, rimanendo così risucchiata suo malgrado in una vicenda familiare privata.
In queste pagine, Baricco parla di una storia d’amore, ma anche del cambiamento di un uomo e del ruolo importante che da sempre rivestono le donne all’interno del nucleo familiare, nonché nella società.
Narrando una storia d’altri tempi, attraverso espedienti letterari e un linguaggio a tratti poetico, si schiude al lettore l’anima del libro sintetizzata in poche parole«E’ uno strano dolore…morire di nostalgia per qualcosa che non vivrai mai…»