Una tesi di dottorato a cavallo tra Italia e Francia presenta una dissertazione sulla figura della "folla" nella letteratura italiana del XIX secolo. In seguito ad un excursus bibliografico sulle basi delle scienze sociali che hanno sviluppato teorie e spiegazioni sui nuovi assetti - letterari e non - dell'Ottocento la ricerca si focalizza sul romanzo e il racconto in un periodo in cui l'Italia lotta per la sua unità nazionale.
Grazie a Manzoni, influenzato da Zola, la "folla" diventa un assetto sociale capace di mostrare una sua logica atta a sovvertire l'ordine precostituito in contrapposizione al pessimismo e alla visione della folla come predeterminata dai comportamenti di massa sviluppata da Verga sino ad arrivare all'analisi di quanto sviluppato da D'Annunzio che, nei suoi scritti, oscillerà tra il fascino verso la forza distruttiva della folla e la sua sovversione dell'aristocrazia.