Ludovico Terzi fa parte della schiera dei “non scrittori”, di coloro che, pur vivendo il mondo della letteratura e dell'editoria, si cimentano estemporaneamente come veri e propri autori.
Traduttore e curatore per Einaudi delle riedizioni di molti classici, pubblica nel 2011 un romanzo breve che godrà di grande apprezzamento da parte di critici e lettori.
Due anni senza gloria, 1943-1945 è un piccolo “diario a posteriori”, è il ricordo, a distanza di più di cinquant'anni, di un triennio cruciale per le vicende personali dell'autore e dell'Italia che vive la fase finale della Seconda Guerra Mondiale. Chiamato nell'esercito a 18 anni, Terzi vive un lungo periodo di addestramento che gli permette di approcciarsi al conflitto da posizione defilata, all'interno del meccanismo militare più a oliare i cingoli che a buttarsi all'assalto, mai in prima linea, ma con la guerra comunque sulla pelle. E con lei la difficoltà di crearsi una coscienza italiana e di inquadrarsi all'interno di un sistema che combatte i partigiani, e cioè il popolo, oltre che il nemico militare rappresentato dagli Alleati. La storia individuale di Terzi è sì inglobata alla grande Storia di un paese, ma sembra in realtà lambirla, e viverla, usando parole sue, da “imboscato”. Questo gli permette di assumere una posizione privilegiata, quella dell'osservatore, seppur ambigua perché di osservatore coinvolto in realtà si tratta.
La testimonianza di Terzi diventa così tanto universale quanto familiare, e si configura come voce utile a una maggiore comprensione di ciò che l'Italia è stata in un periodo cruciale e difficile della sua storia recente. La scelta di dedicarsi a un solo triennio è scelta autobiografica, ma acquista carattere universale nel momento in cui una vicenda chiave della vita dell'autore coincide con un pezzo importante dell'evoluzione del paese in cui esso vive, e il darne voce assume il grande valore che ha ogni testimonianza.
L'edizione Einaudi del romanzo è corredata, tra l'altro, da un'interessante postfazione di Goffredo Fofi che aiuta a inquadrare lo scritto di Terzi all'interno di tutta quella letteratura che si è fatta cronaca, in Italia, delle vicende legate alla seconda guerra mondiale.

di Francesco Bresciani

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